Quando manca l'ispirazione

Di cieli azzurri e nuvole di fiori.

Quando manca l'ispirazione, manca la fiammella che alimenta la forza creativa, le idee non prendono forma e, se si tratta di scrivere, hai l'impressione che le parole giochino a nascondino nella testa, che si rincorrano sulle righe del quaderno, senza lasciarsi afferrare e mettere in fila. E magari cominciano anche a farti le boccacce.

Da qualche giorno, la effe è lì, a guardare nel vuoto, cercando di scrivere i post che ha programmato nel piano editoriale del mese. Eh sì, perché aver pensato un argomento, un possibile titolo, non significa che il post si scriva per magia.

O meglio, per la effe, l'ispirazione è la magia. Fa scorrere la penna sul foglio, fa correre le dita sulla tastiera, al ritmo delle parole che si susseguono nella mente, ma l'ispirazione non è una monetina che si trova per terra, non è pura fortuna, non è casualità. 

L'intuizione, quella sì che può essere nascosta ovunque, ma per dare forma compiuta a un'idea serve l'ispirazione, che nasce dalla capacità di ascoltare, interpretare e trasformare le intuizioni, alla luce del proprio stato d'animo, delle proprie capacità e attitudini. 

L'ispirazione affonda le radici nella sintonia tra mente, anima e corpo, in un certo equilibrio interno all'individuo e con il mondo esterno.

Quando il filo si spezza, quando la mente assorbe tutte le energie, l'anima scalpita e il corpo fa i capricci, anche l'ispirazione si disorienta, perde forza.

Come nutrirla? Come ritrovare l'equilibrio?

La effe libera l'energia bloccata facendo qualcosa di poco impegnativo che ha lasciato in sospeso, che è lì a reclamare attenzione e a occupare la mente.
Si prende cura di sé, si ascolta, ricuce gli strappi e, poi, si lascia andare, allenta il controllo, esce nel sole, contempla il mare, cammina guardando il cielo, si tuffa in una nuvola di fiori profumati. 

Si affida alla bellezza, con fiducia e stupore. 

Come dai linfa vitale alla tua ispirazione?