venerdì 16 maggio 2014

Vita da sdentati

Ci sono giorni in cui la sola idea di svegliarsi, uscire dal letto e cominciare la giornata è devastante.
Non è che ci siano problemi particolari, non è che ci si senta poco bene è che si preferirebbe restare nella pace tiepida e ovattata del letto, piuttosto che andarsi a tuffare nel caos e nell'aggressività del traffico all'ora di punta, si vorrebbe rallentare invece di correre, stare in silenzio invece di parlare, restare in pigiama e ciabatte a leggere, non vedere nessuno, non affrontare i soliti problemi e così via. 
Ci sono giorni in cui il cielo coperto, le seccature al lavoro, i problemi di casa, la tosse di tuo figlio piccolo, la vita sociale della grande, la solita routine sembrano montagne insormontabili.
Ci sono giorni in cui ci si sente piccoli esseri in un mondo di giganti, lumache tra i ghepardi, gazzelle zoppe tra i leoni, muffe nella varichina, abeti all'equatore.
Questa condizione di esseri pigri, inetti e poco reattivi non è ammessa nella società dell'efficienza e dei doveri, degli impegni e dei risultati, nella società del tutto e subito (possibilmente fatto bene) e così si è costretti ad addentare la vita anche se la dentiera si sta disincrostando nel bicchiere sul comodino.
Oggi uscirò di casa in ritardo, con vestiti comodi e scarpe-pantofola, andrò piano, parlerò poco, interagirò ancor meno, insomma farò il minimo indispensabile e lascerò la dentiera a casa.
P.S. Speriamo di non incontrare lo Squalo!

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