venerdì 21 novembre 2014

Divagazioni sul tempo...

Il tempo che non basta mai, il tempo tiranno, l'agenda affollata di impegni che ogni tanto fanno a pugni, scadenze una sull'altra, cose da fare rimandate e ammonticchiate come panni da stirare.
Il tempo usato per programmare tutto, quello sperperato a dirsi non ho tempo o a pensare a tutto quello che c'è da fare.
Tempus fugit, e tu ti ritrovi col fiato corto, la sensazione di annaspare, il terrore di non farcela... e poi, un giorno, nel traffico maledetto del mattino, pensi all'improvviso: ho quasi quarant'anni!
E ti chiedi: ma quanto tempo ho perso? Cosa voglio fare che ancora non trovo il tempo di fare? Cosa posso smettere di fare che non mi piace e mi fa vivere male? Ma è proprio necessario vivere a un ritmo così frenetico?
Domande esistenziali che si piazzano al centro del cervello, mentre cerchi di non far arrivare in ritardo i bambini a scuola, di non investire il pedone, che attraversa col rosso e lo sguardo perso nel vuoto dello smartphone, e di non essere speronata dalla tipa col suv, che corre e sorpassa come se fosse tardi soltanto per lei (non ne faccio una questione discriminatoria di genere, ma riporto una mia personale statistica). 
Una risposta ancora non l'ho trovata, o meglio, pur avendo individuato alcune soluzioni al problema, non ho ancora avuto il tempo di applicarle, per cui continuo a vivere tra l'angoscia di non riuscire a fare tutto, di essere sempre un passo indietro, e l'assoluta convinzione che, quando non hai tempo di fare una cosa, puoi rimandarla a tempi migliori.
Ah, sì! Dimenticavo: meglio 5 minuti di ritardo che un tamponamento a catena! ;)

8 commenti:

  1. Tesoro mio, pensieri comuni situazioni simili, buoni propositi, ma domani si ricomincia ad arrancare con il tempo!
    Ti abbraccio forte!

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    1. Sempre sul filo... e sempre in affanno.
      Ti abbraccio anche io

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  2. Abbiamo avuto più o meno la stessa giornata, vedo! Mi sono appena seduta e ci metterò un po' per riprendermi: probabilmente mi addormenterò distrutta prima di riuscire a farlo...
    Un abbraccio grande grande

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  3. Io è da un po' che non mi riprendo...
    All'ordinario caos, si aggiungono anche angosce e grattacapi straordinari, per cui cominci a chiederti fino a quando avrai la forza di passare nel cerchio di fuoco che spesso la vita ti mette davanti. E sono cosette, in fondo... quando saranno più serie?
    Ti stringo e ti auguro buon fine settimana e buona ripresa

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  4. Tempus fugit e' scritto sulla pendola della nonna e tre generazioni di bambini hanno sempre letto "tempus fugile" (per la t finale tutta arzigogolata) chiedendo in giro cosa significasse
    Il tempo e' passato tra una guerra, un dopoguerra, il benessere economico ed ora la crisi che mette angoscia nei giovani. Ma ora i bimbi non portano le calze di lana ristrette del nonno o le maglie intime di lana fatte ai ferri dalla nonna, o i cappotti rivoltat e rimpiccioliti degli zii. E' una
    crisi strana fatta di mancanza di sicurezza e speranza per il futuro, ma non ci manca niente. E
    allora, un po' di ottimismo e aspettiamo che anche il nipotino piu' piccolo cominci a leggere e a chiederci cosa significa " Tempus fugile"
    Bacetti

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    1. E' a quella scritta che ho pensato, era la nostra ossessione quando studiavo con gli amici e ancora oggi è scolpita nella mente. Se dovessi farmi un tatuaggio la sceglierei...
      Che ho quasi quarant'anni è vero, che ogni tanto mi faccio prendere dallo sconforto circa il mio futuro pure (forse troppo spesso), così come è vero che "il tempo fugge e non s'arresta un'ora"...
      Il tempo che passa è un altro dei miei leitmotiv... da sempre.
      Fermo restando i capisaldi, non è questione di ottimismo, è questione di obiettivo. Ne devo disegnare uno nuovo per poter ricominciare a immaginare il mio futuro.

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  5. Anche per me il tempo non è mai abbastanza. Ho così tanti desideri e progetti! A volte soffro intensamente. L'altro giorno è passata una giornata senza che io sia riuscita a leggere una pagina del mio libro e mi sono addormentata, vinta dalla stanchezza, con un principio di lacrima agli occhi, pensando che vorrei una giornata di 48 ore..
    Ketty

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    1. Nei momenti più duri e impegnativi, non manca soltanto il tempo ma vengono meno anche le energie. Si crolla esauste tralasciando quello che vorremmo fare, come leggere o magari scrivere sul blog. In questo periodo non ho neanche l'ispirazione e la forza per mettere insieme un post su quello che sto vivendo o che da tempo vorrei scrivere...

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