lunedì 15 maggio 2017

I piccoli gesti di Enrica Mannari: finché la barca va 2017

Di quando esci dal guscio.
Di quando ti riaffacci alla vita, 
una vita che non sapevi più immaginare.

Si parla di comfort zone come di una zona di sicurezza, in cui ci si sente protetti, ma non è detto che sia un luogo positivo, anzi. 
Lo spiega bene Ilaria Ruggieri.
Io, la comfort zone, la immagino come un guscio, che protegge, sì, ma limita, è un cantuccio familiare in cui ci si rintana per leccarsi le ferite della vita, per sopravvivere alle tempeste, un porto per tirare i remi in barca per un po' o semplicemente per vivere, in attesa di momenti migliori. A volte è una sosta temporanea, per ritemprarsi prima di un nuovo viaggio, altre una lunga permanenza, capace di invischiare e bloccare, tanto da rendere difficile il distacco.
In ogni caso, quando sei pronta e decidi di uscire da quel guscio, sai che non sarà facile, che sarà una sfida.
Sai che devi lasciare la lagna facile e l'autocommiserazione, che devi rimetterti in gioco e rischiare. Perché, per andare in luoghi meno esplorati, una certa dose di rischio bisogna metterla in conto. 
Sai che devi attivare tutte le risorse che hai costruito negli anni, sai che hai bisogno di energia e allenamento alla speranza, sai che la bellezza e la poesia che hai coltivato, che la capacità di immaginare un futuro fanno parte del bagaglio per il nuovo viaggio. 
Traccia la rotta, prendi i riferimenti per orientarti e parti. 

Al viaggio di una barchetta sulle onde della vita sono dedicati i piccoli gesti di Enrica Mannari di maggio. Una barchetta cui affidare un messaggio, d'amore e di speranza.
Andare oltre i confini di me, oltre i limiti della zona di sicurezza. 

Finché la barca va - disegno di Enrica Mannari

2 commenti:

  1. Hai ragione Fraancesca.
    Confort zone per taluni può diventare una gabbia dorata. Ci sto bene e non ne esco più. Comodo ma nn è vita.
    Bacio

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    Risposte
    1. Io con le gabbie, dorate soprattutto, son proprio brava. Mi ci ficco dentro e butto pure la chiave! Poi scalpito e mi ribello perché non so come venirne fuori. Diciamo che sto cominciando a uscire. Diciamo.
      Un abbraccio
      Francesca

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