lunedì 16 febbraio 2015

Le letture de la effe #1: Un karma pesante




Come Eugenia Viola, la protagonista del romanzo di Daria Bignardi, anche la effe ha un karma pesante o almeno è convinta di averlo. Da quando se lo è auto-diagnosticato diversi anni fa, ha trovato pace. Sa dove incasellare tutta una serie di stati d'animo, storture, fissazioni e convinzioni, ha trovato il modo di spiegarsi le scelte sbagliate, le situazioni difficili in cui si è andata a infilare, di dare un senso alle cose della vita che sono state, che sono e che non saranno mai. 
Quello che verrà non lo sa, ma può facilmente prevederlo se dovesse ricamarlo sulla tela del suo karma pesante. Se invece decidesse di scrollarselo di dosso, allora, magari...
In apparenza, non ci sono molti punti di contatto tra la effe, vissuta nella provincia dell'Impero, lungo un percorso piuttosto tradizionale, e questa regista di successo, con una storia di vita articolata, ricca di esperienze all'estero e vicende forti.
Eppure leggere un libro a volte è come tuffarsi in uno specchio...

Se si fossero incontrate su un treno, Eugenia e la effe si sarebbero fiutate e avrebbero sentito di essere affini, due anime complesse, autodistruttive, che hanno sofferto e che, in fondo, appartengono soltanto a sé stesse. Entrambe hanno sperimentato il dolore della perdita dei punti di riferimento, dell'amore, della luce. Entrambe vogliono tutto o niente, perseguendo gli obiettivi con caparbia determinazione, a qualsiasi costo, mettendosi alla prova, sfidando la sorte e soprattutto sé stesse, con una pericolosa propensione per le situazioni scomode, di disagio, e un'attrazione inevitabile per le cose dolorose. Entrambe hanno paura di essere felici. 
Nel lavoro hanno trovato un modo di esprimersi, una dimensione totale in cui dare forma all'esistenza, entrambe hanno due figli, una relazione stabile ma non semplice, entrambe hanno bisogno di mettere ordine negli armadi e nei cassetti così come nella propria anima e nella propria vita, ma non cominciano perché o tutto o niente, e allora meglio niente.
Vite diverse, esperienze diverse eppure tanta affinità. 
Ritrovare le sue parole, proprio le stesse, tra le righe della vita di un personaggio di carta. Questo ha pensato la effe quando ha letto: Le bambine mi danno così tanta gioia che quasi non riesco a parlarne: è come se fosse troppa, per me, come se non me la meritassi del tutto.
Crescerle è faticoso, molto più difficile che fare film, e sono meno brava, ma è la cosa più importante che faccio, quello che mi àncora a terra, il senso che cercavo, per banale e primordiale che sia.
Non sarei stata capace di vivere, senza di loro. Sarei volata via, come un pallone troppo gonfio... 
E' il loro amore a tenermi qui: da sola, non so se sarei stata capace di volermi bene abbastanza per restare, per cercare di essere una persona degna, o almeno decente. 
E poi, un filo che si spezza, un'opportunità per rinascere, per cominciare a vivere, se non una vita nuova, la stessa vita con una nuova consapevolezza.
Alla fine la tua vita sarà il modo in cui hai vissuto. Il modo in cui stai vivendo adesso.

10 commenti:

  1. Ciao Effe,
    idenificarsi in qualcosa espresso da un'altra persona è sempre positivo: favorisce la consapevolezza, l'autovalutazione e, qualche volta, il recupero e comunque la condivisione di un aspetto della personalità e dell'esperienza.
    Nel tuo commento al mio post di oggi sullo Schiaccianoci ho trovato una frase misteriosa"M i copioni", me ne riveli l'arcano? Grazie e buona giornata...Karma permettendo!:))
    Fata C

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    1. Grazie per queste parole, completano la mia esperienza e mi danno un ulteriore elemento di riflessione.
      Scusa per il malinteso sul tuo Blog. Mi ha colpito la considerazione su chi copia e ho lasciato un commento confuso. Sicuramente non mi sarei mai sognata di pensare che il tuo post fosse copiato. Un abbraccio

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  2. Sai che ho scaricato questo libro ma non l'ho ancora letto. Tra l'altro ai primi di Marzo la Bignardi sarà ospite della libreria che frequento, andrò a sentirla, vuoi fare un salto vicino a Milano?

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    1. Se fossi vicina ci verrei a sentirla, è una donna che mi incuriosisce e ho apprezzato altri suoi libri. Aspetto che l'ultimo romanzo esca in versione economica ;-)
      Se leggi il Karma mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.

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  3. Un #1col botto, Effe! Ho letto tutto d'un fiato e mi hai fatto venir voglia di leggere il libro...ma anche di imparare a leggere meglio te, donna apparentemente semplice eppure così complicata! La paura della felicità è cosa comune da queste parti...

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    1. Grazie, è bello sapere se le mie parole sono arrivate forti e piene, così come sono uscite dalla mia tastiera, testa e cuore.
      La felicità è materia complessa...

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  4. Mia carta il mio Karma pesante o leggero non l'ho ancora ritrovato eppure anch'io ho fatto molto tempo fa una lettura che aveva delle strane attinenze..Lo ricordassi almeno!!!
    Bacio speciale!

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    1. Io vorrei svegliarmi leggera leggera e invece la dura realtà è che la magia non esiste, bisogna lavorare su di sé per cambiare.

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  5. Ecco quando trovi un libro che per motivi (vari) ti aggancia, ti sorprende, ti sembra scritto per te... è magia! La Bignardi è una donna che incuriosisce anche me, anzi mi affascina! Questo libro se non ricordo male lo lessi quando ero in maternità (ormai 4 anni fa) e mi piacque molto il personaggio di Eugenia.
    Sul karma pesante sei in buona compagnia cara Effe!!!
    Un bacione <3 <3 <3

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    1. E come facciamo a farlo alleggerire? Potremmo metterlo a dieta ;-)
      Un abbraccio

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