Per cominciare, meglio mettere in chiaro che tipo è la effe per quanto riguarda la lettura e i libri, tanto per non creare aspettative sulla nuova rubrica che potrebbero essere disattese.
La effe è una che alla frase leggilo, è un classico come primo istinto vorrebbe scappare (e per molti anni lo ha fatto), detesta leggere a comando (al liceo era una battaglia ogni volta*), può scegliere un libro perché le piace la copertina ma anche il profumo, ama i saggi, li compra ma non li legge (è il concetto di saggio che conta), è stata appassionata di Agatha Christie, ha letto e amato Il Signore degli anelli da grande, leggerà Guerra e Pace se dovesse ritrovarsi in un soggiorno coatto e La recherche di Proust se il soggiorno dovesse prolungarsi per molto tempo, ama le storie di vita, soprattutto di donne, le scrittrici indiane e sudamericane, la poesia e le storie d'amore tormentate, da Romeo e Giulietta ad Anna Karenina, fino a quelle dei giorni nostri, ama le parole e perdersi nelle pagine, lasciarsi incantare e trasportare lontano.
Nel suo essere piena di contraddizioni, ma coerente con sé stessa, passa giorni immersa in un libro e mesi senza aprire pagina, compra libri che non legge e fa razzie nella libreria de La Ma, presta libri che poi ricompra e regala i titoli più amati.
Non so cosa ci si possa aspettare dalla sua rubrichetta, quel che è certo è che non sarà regolare e che parlerà di libri, ma soprattutto di lei, perché la effe legge e scrive soltanto quello che le risuona dentro.
*Tipo che Il nome della rosa di Umberto Eco, assegnato durante le vacanze di Natale del 1992, è stato un po' letto e un po' ne è stato visto il film; I Vicerè (Federico De Roberto), dell'estate del 1994, lo hanno letto tutti i compagni di classe e lei, per la vergogna, si è chiusa in casa in pigiama, la settimana prima dell'inizio della scuola, calcolatrice alla mano, per finire il bel tomo in tempo (e alla fine le è anche piaciuto).