Tazz'amore... |
In un viaggio studio a Dublino, quasi vent'anni fa, una effe ragazza comprò quattro mug per il tè. Se ne era innamorata, l'avevano colpita, lì, sullo scaffale del supermercato.
Ci mise un bel po' a sceglierle, ce n'erano di vari colori, avrebbe voluto comprarle tutte ma poi sarebbe stato difficile trasportarle.
Fu un acquisto un po' assurdo, non tanto per l'oggetto, quanto piuttosto per il pensiero che ci stava costruendo attorno.
Quelle tazze non le avrebbe usate subito, no. Le avrebbe conservate per portarle nella casa in cui sarebbe andata a vivere un giorno, da grande. Da sola, in compagnia o con un marito, questo non lo sapeva ancora ma non era importante.
L'aspetto più rilevante era che in quella casa ci sarebbero state quelle tazze, comperate con amore, così sarebbe stata una casa piena di cura e di amore.
E così fu. Dopo molti anni da quel viaggio, nella sua prima casa, allegra e colorata, messa su col futuro (attuale) marito, la effe portò le tazze e poche altre cose prese in prestito o comprate qua e là.
Cominciò a usarle, così carine e piene di quella giovanile speranza.
Quelle tazze l'hanno seguita quando ha cambiato casa, anche se sono rimaste in tre e una è un po' sbeccata.
Ci beve il tè ogni giorno e ogni tanto ripensa a quel viaggio, alla effe ragazza, ai suoi sogni di allora e a quelli di adesso.
Ripensa alla casa piena d'amore che immaginava, che ha provato a costruire e che forse non è proprio come avrebbe voluto.
Quelle tazze sono lì a ricordarglielo.
Ci mise un bel po' a sceglierle, ce n'erano di vari colori, avrebbe voluto comprarle tutte ma poi sarebbe stato difficile trasportarle.
Fu un acquisto un po' assurdo, non tanto per l'oggetto, quanto piuttosto per il pensiero che ci stava costruendo attorno.
Quelle tazze non le avrebbe usate subito, no. Le avrebbe conservate per portarle nella casa in cui sarebbe andata a vivere un giorno, da grande. Da sola, in compagnia o con un marito, questo non lo sapeva ancora ma non era importante.
L'aspetto più rilevante era che in quella casa ci sarebbero state quelle tazze, comperate con amore, così sarebbe stata una casa piena di cura e di amore.
E così fu. Dopo molti anni da quel viaggio, nella sua prima casa, allegra e colorata, messa su col futuro (attuale) marito, la effe portò le tazze e poche altre cose prese in prestito o comprate qua e là.
Cominciò a usarle, così carine e piene di quella giovanile speranza.
Quelle tazze l'hanno seguita quando ha cambiato casa, anche se sono rimaste in tre e una è un po' sbeccata.
Ci beve il tè ogni giorno e ogni tanto ripensa a quel viaggio, alla effe ragazza, ai suoi sogni di allora e a quelli di adesso.
Ripensa alla casa piena d'amore che immaginava, che ha provato a costruire e che forse non è proprio come avrebbe voluto.
Quelle tazze sono lì a ricordarglielo.
Bellissima storia cara effe, mi hai fatto tornare indietro, ai miei viaggi in Inghilterra, Olanda, Germania con la mia amica L. Un dolce saluto.
RispondiEliminaGrazie amica! Ci sono ricordi, sparsi nelle nostre vite, che ogni tanto fanno capolino e riescono a infilarsi nel caos quotidiano. Sono i miei preferiti!
EliminaUn abbraccio
Riconosco questi pensieri perché sono stati anche i miei, identici; tanti anni fa e ancora oggi.
RispondiEliminaForse sogniamo troppo... ma abbiamo sempre le nostre tazze e la loro concretezza...
Tra il sogno e la realtà... c'è la vita di mezzo, con tutte le sue pieghe, le salite, i burroni, le vie di fuga, le soste... e le tazze!
EliminaTi abbraccio, sognatrice!
Ora e' il momento della realta', forse non perfetta come quella che si sognava da ragazzine, ma piena di amore, bambini, un cane, un gatto, i pesci e un marito.....
RispondiEliminaI mariti non sono mai come si sperava, ma noi siamo quelle che loro sognavano?
Decisamente no! ;)
EliminaRomantica e delicata storia , che come una pellicola ti lascia in dubbio se la realtà abbia seguito le tazze o le tazze abbiano costruito la realtà..
RispondiEliminaUn bacio amorevole!
;)
EliminaUn bacio a te
Non ho tazze, o altri oggetti, a ricordarmi progetti e sogni che appartengono ormai ad un'altra vita.
RispondiEliminaPurtroppo la mia mente me lo ricorda autonomamente e quotidianamente ;)
Bellissimo il tuo post.
L'inquilina...che oggi non riesce a fare log in su google :(((
Stabilisco legami con gli oggetti che me li fanno diventare quasi dei feticci... rappresentano il ricordo, diventano amuleti, narratori di storie, simboli. A volte riesco a separarmene soltanto ripetendo il mantra infinito "il ricordo è dentro te" oppure per ineluttabili eventi esterni (furti, smarrimenti, rotture, ecc.). Nella maggior parte dei casi continuano a far parte, più o meno attiva, della mia vita...
RispondiEliminaUn abbraccio
P.S. Google ogni tanto dà i numeri...