martedì 1 luglio 2014

Porte e portoni

Nelle ultime due settimane, la effe ha ricevuto tre porte in faccia dalla vita, sbattute proprio sul naso, dove fa malissimo.
La prima e va bene, la seconda meno, ma che ci puoi fare, certo avrebbe dovuto impegnarsi di più. La terza no, non ci sta, brucia da morire. Insomma tre batoste, di quelle che squinternano progetti, programmi, speranze, aspettative, insomma sembrerebbe quasi un segno dal destino. Se la effe fosse il tipo da capire e cambiare strada. Non lo sa, non sa che fare, è sospesa e se ne va in giro con un'amarezza, con una ruga sulla fronte e una sull'anima, con un cupo senso di disfatta e di ingiustizia.
Il peggio è il vortice negativo che si potrebbe innescare, andando a stuzzicare quel senso di inadeguatezza cosmico e latente, capace di portarsi via quel poco di buono che è riuscita a mettere in piedi, quel brandello di fiducia in sé e di autostima, che è sempre sull'orlo del baratro.

La effe è duplice, al meno, complessa e multiforme, al più, e con le spalle larghe, anche se non se lo aspettava di averle o forse non se lo ricordava. Con ironia, un po' stirata però, accusa il colpo, impreca quanto basta e continua ad andare avanti, forse cieca e sorda ai segni divini, forse coraggiosa e caparbia.
Si sa, quando si chiudono delle porte poi si apriranno portoni. Questa volta, però, che sia la Porta di Brandeburgo o l'Arc de Triomphe, altrimenti non vale.

4 commenti:

  1. Che invece di un portone non si apra la caverna dei tesori... APRITI, SESAMO!
    xxx (incrocini)

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  2. Io sono per leggere i "segnali del mondo", sempre… Tre porte sono eloquenti, ma lo è molto di più come ti senti tu. Ecco , questo è il momento per fermarsi e capire se quelle strade che cercavi sono davvero le tue, o rispondono a criteri di felicità altrui che non sono però i tuoi. Io credo che tu abbia risorse enormi, da investire in un progetto tuo, non creato da altri. Ci vuole solo un po' di chiarezza e di coraggio. Scusa se mi sono permessa : )

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    1. orse le prime due non mi appartenevano fino in fondo, ma la terza è nell'ambito della scelta (lavorativa) attorno cui ho fatto ruotare tutta la mia vita da 10 anni a questa parte. E' da un po' che sono in discussione (forse in maniera discontinua e molto combattuta), non ha raggiunto quello che volevo, anzi mi sento di aver fatto passi indietro, ma non riesco a mollare, è così difficile abbandonare quello a cui tengo. O forse non ci tengo più come prima?
      Grazie

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