venerdì 11 aprile 2014

La regina del selfie

No, non Belén. Bella, bellissima e un tantino "narcisa", sempre lì a immortalare il momento. 
Non Elisabetta, che ci mostra tutti i suoi bikini e ci fa morire d'invidia perché va in spiagge meravigliose a sfoggiarli. 
Non la vostra collega o la vostra vicina di casa (le mie non lo fanno per certo!), sempre lì a specchiarsi negli occhi dello smartphone, forse per avere conferma della propria bellezza, forse per avere la certezza di esistere. 
Non i milioni di patiti del selfie (che pare aumenti la trasmissione dei pidocchi se fatto in gruppo, con le teste che si toccano).
Penso a mia zia, zia Mame, che faceva selfie prima che fosse inventato, quando l'unico strumento era la macchina fotografica reflex non digitale, con i rullini di pellicola da tenere in frigo, magari in bianco e nero, quando i pixel non esistevano, quando scattare una foto non era un gesto così scontato e immediato, quando per vedere come fosse venuta bisognava portare il rullino a sviluppare.
Zia Mame, donna fuori dal comune e amante della fotografia, ogni tanto si scattava una foto allo specchio, magari col flash. Erano delle foto artistiche oppure dei semplici scatti, rapidi e di solito sfocati, e lei era una sagoma dietro il bagliore. A volte nello specchio erano riflesse altre persone altre c'erano soltanto lei, la stanza e la macchina fotografica. Da bambina ero rapita da questa sua curiosa attività e quando mi capita di ritrovare quelle foto provo un certo stupore al pensiero che ora sia, invece, tanto diffusa e "naturale". 

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