domenica 20 aprile 2014

Ciuccio e coniglio

La effe aveva un problema: far separare il nino dal ciuccio. Ogni sera, al richiamo di "Ciuccio e coniglio", cominciavano le procedure per la nanna, negli ultimi tempi sempre più faticose, che terminavano in genere con la effe arrotolata "a scoiattolo" nel lettino e il nino in giro a spargere terrore per la casa. Efficace, no? La preoccupazione era quella di peggiorare le cose eliminando l'effetto sedativo del ciuccio, anche se era diventato più che altro come quei giochi che si danno ai cani da mordere...
Comunque, le mamme hanno l'abilità di farsi mille problemi e paranoie, rendendo tutto più complicato di quello che in realtà non sia. E così la effe, cercando il modo meno traumatico per la separazione (quasi lo dovesse lasciare lei il ciuccio), ha rimandato e rimandato fino a che il cucciolo non ha assunto l'aspetto del teppistello con ciuccio/sigaretta. Oltre che a tre anni il ciuccio è proprio ridicolo, c'è anche da dire che fa male ai denti e alla conformazione del palato, ma il trauma? come si fa col trauma da separazione? E se poi la notte diventa un calvario perché manca il ciuccio, come si fa a tornare indietro? Non è peggio?
La effe cose come queste non le sa fare proprio, non sa trovare il modo, le fa e basta, generalmente spinta da un impulso e senza mezzi termini. Una sera, dopo l'ennesima bagarre pre-nanna, il ciuccio ha fatto un volo, è sparito. Non è stato cercato, non è servito per addormentarsi ed è sparito per sempre. Il mattino dopo, alla richiesta "Mamma, dove sarà il ciuccio?", è seguita una convincentissima storia di folletti, alberi dei ciucci e fantasticherie varie. Così, al momento giusto, questo passo così complicato è stato fatto, e ora siamo pronti per nuove avventure. 
Resta ancora il coniglio...

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